I vaccini, le ONLUS e la stampa

Ricevo tutte le settimane almeno una lettera per aderire alle campagne di raccolta fondi di qualche grande onlus.
Noto che quelle impegnate nei paesi in via di sviluppo chiedono principalmente denaro per le vaccinazioni. Anche importi minimi consentono un' incredibile quantità di vaccinazioni. Non manca poi quasi mai la foto di un bambino (sorridente, in braccio alla mamma, oppure spaventato e denutrito).
Noto queste richieste dandogli una nuova chiave di lettura: in questi mesi sta imperversando la campagna pro o contro i vaccini e non se esce perché la minoranza contraria è molto chiassosa e le stupidaggini si susseguono sui social dove - è risaputo - in pochi vanno poi a verificare le fonti citate.
Ecco un bell'articolo di WIRED: Vaccini, serve più trasparenza per contrastare le bufale

Detto questo mi stupisce davvero molto il silenzio di quelle stesse ONLUS/ONG su questo tema: da un lato battono cassa sul sacrosanto dovere di contribuire alla vaccinazione di migliaia di bambini (e io sono in prima fila su questa battaglia), dall'altro in Europa -o quanto meno in Italia, ammetto di non essere molto informata- fanno finta di nulla.

Forse sono troppo vittime delle black list del settore farmaceutico e dovrebbero decisamente decidere di farci pace. Per moltissime ONLUS/ONG anche solo sedersi ad un tavolo assieme ad una Big Pharma corrisponde ad un'onta che non potrà mai essere lavata. Salvo poi chiedere la cessione gratuita per la produzione di vaccini.

Ma se non intervengono loro in questo dibattito quasi perdutamente fuori controllo ma chi dovrebbe intervenire?
Si, si: il Ministro, i medici, i pediatri, le famiglie...ma loro, le onlus - le terze parti per eccellenza in questo dibattito-  metterebbero davvero tutti a tacere.

Se chiedi i soldi per vaccinare dal morbillo migliaia di piccoli che rischiano di morire per una malattia che tutti - scioccamente- in Italia abbiamo declassato a "innocua", perché non intervenire per dire alle mamme italiane: ma che cavolo state facendo? Lo sapete che in alcuni paesi il morbillo è la prima causa di morte infantile? E che fino a pochi decenni fa anche qua la malattia mieteva vittime?

Ma soprattutto: ci può essere nel mondo un giornalista italiano che faccia la domanda giusta alla persona giusta e crei un filone di dibattito vero e costruttivo???
Cavoli: possibile che nessuna redazione abbia pensato di intervistare una ONLUS/ONG su questo tema?

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