Il salto del guado: diventerò pubblicista!

Alla fine salto il guado: diventerò pubblicista.


"L'ultima minaccia" - 1952 - regia: Richard Brooks

Tra due anni, se tutto andrà bene, mi iscriverò all'albo dei pubblicisti. E dopo 5 anni di iscrizione entrerò a tutti gli effetti nell'olimpo di quelli che possono fare concorsi nella PA che conta (se ce ne sarà ancora una...).

Infatti non è che avessi tanta scelta: per lavorare nella comunicazione pubblica, qui in Italia, non basta avere le palle fumanti della perfetta relatrice pubblica ma serve anche essere iscritti all'ordine.

Non gliene frega una emerita mazza a nessuno se i comunicati stampa che lanci sono copianti e incollati pari pari, qualche volta riportando i medesimi refusi (traditori di una assenza di controllo in redazione), nei quotidiani...mica solo quelli locali...eh eh eh (quanti aneddoti da raccontare); o se tu - da ufficio stampa- ragguagli i giornalisti sulla Carta di Treviso (della serie: se siamo in un comune di 6.000 abitanti e tu ti limiti a mettere il nome della minore con le iniziali puntate - anche se di fantasia- ... ma ci vuole un genio della polizia scientifica per capire che la poveretta verrà riconosciuta nel giro di un nano secondo e che la sua vita personale - già drammatica se finisce su un giornale- sarà ulteriormente segnata per il resto della sua permanenza in quel paese lasciandole come unica possibilità quella della fuga -se se lo potrà mai permettere??? A volte certe notizie potrebbero semplicemente non essere date).

In ogni caso adesso capirò - spero- cosa significa fare selezione delle notizie in redazione, partecipare alle riunioni per costruire la scaletta (mi butto nel giornalismo televisivo con tanto di telecamerina in spalla); montare all'ultimo secondo utile e sparare in diretta senza aver visto nemmeno il risultato finale...mha, forse esagero...non è che entro nella sceneggiatura di "Prima pagina" o di "Quarto potere" o "è la stampa bellezza e tu non ci puoi fare niente": la redazione in cui lavorerò è piccolina e a modo. Tutto programmato.

La mia direttrice pretende la verifica delle fonti estrema; non una parola che non possa essere supportata dai fatti; non un giudizio espresso a favore o contro: l'informazione deve essere principalmente neutra, obiettiva, verificata.
Penso che mi ci troverò bene.
Anche i "colleghi" (adesso anche io potrò dare del tu ai giornalisti) sono disponibili e mi hanno tutti accolta con grande entusiasmo.

Lunedì la mia prima uscita: intervista in esterna a Debora Caprioglio. 


Come è andata a finire: la redazione con cui avevo iniziato è fallita e dalla sera alla mattina gli uffici sono stati smantellati. Mi ci sono voluti ben 8 anni per trovare una nuova testata presso cui svolgere la pratica e finalmente, nel 2023, ce l'ho fatta! 


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