Diario, breve, di una scrutatrice

Mi sono divertita tantissimo a fare la scrutatrice.
Diciamo che ci sono andata per disperazione: 96 euro in più di questi tempi fanno la differenza, almeno per me.
E quindi, sistemati i piccoletti, sabato 24 e domenica 25 ho fatto la scrutatrice nel mio seggio per le elezioni del Parlamento Europeo.

Le cose sono iniziate così così, in quanto la nostra sezione era senza presidente e quindi, dalle 16.00 che avevamo appuntamento per allestire il seggio, il presidente sostituto si è presentato alle 18.00.
Costretto.
Il messo comunale si lascia scappare un : "Che Dio ve la mandi buona!"
Iniziamo bene.

Mentre gli altri seggi chiudevano, noi iniziavamo. E iniziavamo male perché la presidente NON AVEVA MAI FATTO NEPPURE LA SCRUTATRICE! Un'emerita incompetente.
Sono così dura nel giudizio perché, sebbene costretta d'ufficio a svolgere questa funzione, non ci si è proprio impegnata.
Il segretario lo ha fatto fare a suo marito (è il Presidente che si porta dietro il segretario: buono a sapersi) che almeno ha fatto finta di interessarsi.
La situazione non è delle migliori e gli altri Presidenti di seggio -prima di andarsene- ci vengono a dare una mano a capire il lavoro che ci attende.
Poi, manuali alla mano iniziamo a timbrare le schede per il giorno dopo, a vedere i verbali, a contare, contare e ricontare fino allo sfinimento perché il problema di tutti i problemi è che ai seggi i conti non tornano mai.

Domenica 25 maggio: apertura seggi alle ore 7.00.
La Presidente scansafatiche non si presenta, ma per fortuna siamo in 4, tra noi c'è il vicepresidente (la scrutatrice "anziana" di ben 22 anni ma a cui non sfugge nulla) e apriamo.
Il tempo di togliere i sigilli ed eccolo: il primo votante.
La Presidente si manifesta alle 7,30 e per farsi perdonare ci porta i cornetti.
La mattinata è disperata. Solo anziani (addirittura un signore di 102 anni!!!) vengono a votare.
In mattinata passa mio marito con il piccolo: sono orgogliosa che mi veda fare qualcosa per il mio Paese.
Passano i rappresentanti di lista e poi i messi comunali a prendere i dati sull'affluenza: bassa, nemmeno il 10%.

Pausa pranzo a turno. A me tocca alle 13.30.

Pomeriggio da paura: fino alle 16,30 non vota nessuno.
La situazione cambia a partire dalle 18.00. I seggi si animano. Ma sono solo gli anziani a venire.
Tra le 19.00 e le 23.00 arrivano gli under 40. Famiglie con bambini, finalmente i "giovani".
Alle 22.55 ecco trafelati gli ultimi tre elettori: sono stati tutto il giorno al mare e tornando hanno avuto un sussulto di coscienza civica.

Alle 23.00 in punto, constatato che non ci sono persone in fila e nessuno in procinto di entrare nell'edificio, passano i messi: stop al voto!

Si inizia lo spoglio.
La rappresentante di lista dei 5 stelle ci ha portato il caffè per mantenerci svegli. Gentilissima.

I rappresentanti di lista sono tenuti, come richiesto, a debita distanza dalle schede per eviare manomissioni ma non serve: lo spoglio è semplice (una sola scheda) e non ci sono contestazioni. Anche il conteggio delle preferenze fila liscio. Nessun dubbio sulla volontà degli elettori.

Lo spoglio si conclude alle 24.00.
I conti sono tornati.
Schede consegnate: 407
Voti validi: 402
Schede bianche: 2
Schede nulle: 3

La parte dell'imbustamento e quella della trascrizione del voto, invece, ci coglie impreparati: l'avevamo sottovalutata (e che ci vuole!) e ovviamente il segretario non aveva letto una riga del manuale in dotazione.
Siamo stanchi e leggiamo senza capire molto.
Ci vengono in soccorso.
Da soli non ne saremmo mai usciti: è complicatissimo e serve tanta esperienza.
Finalmente, dopo qualche scazzo e vaffanculo alle 3,00 del mattino finiamo.

Per me termina qui; per uno di noi, invece, estratto a sorte, c'è la consegna alla Fiera di Roma dei pacchi. Per lui finirà non prima delle 6 del mattino.

Sono stanchissima.
Un'esperienza bellissima che rifarò certamente.

Ma, oggettivamente, hanno votato solo gli anziani. C'è da pensare.

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