Entrare nella PA senza concorso: le agenzie interinali e la stabilizzazione dei precari

Sono miracolati passati per anni di precariato e ne conosco personalmente due.
Persone che, capitate in un'agenzia interinale per caso o per passaparola "controllato" (non giova a nessuno far sapere: la guerra è guerra, soprattutto quella tra poveri), sono entrare nel circolo dei contratti a termine con la PA che, non potendo assumere, continua però ad avere bisogno di personale.

Una volta dentro, anche dopo 5 o più anni di rinnovi contrattuali (faccio appena notare che è un abuso), queste persone vantano un diritto: la stabilizzazione. Che avviene tramite corso concorso oppure tramite concorsi pubblici "speciali" per uno o due posti e che premiano gli anni precariato con punteggi talmente elevati che un qualsiasi esterno, anche a fronte di  performance da applauso, non potrà mai recuperare. E questi punteggi sono, naturalmente, autorizzati dalla legge dello Stato.
Tutto regolare.
Se non fosse che per sanare una posizione lavorativa si spendono inutilmente migliaia di euro in concorsi farsa, quando poi, se una persona vale e merita, dovrebbe poter essere assunta in maniera più rapida.
Se nella PA ci sono persone competenti ce ne gioviamo tutti.

Resta però il dubbio che tutto questo sia una elusione del principio costituzionale per il quale si accede alla PA per concorso e non in base agli anni di precariato. Che non avrebbe dovuto esserci. La PA non può -per legge- generare precari. Questo è fuori dubbio.

Ho trovato in rete pochissime informazioni in proposito e vi segnalo questo post molto ben scritto che descrive esattamente come stanno le cose.

I precari della pubblica amministrazione contenuto nel blog "Diario di una disoccupata per bene".
Buona lettura.

Commenti

  1. Leggo il tuo post in quanto precaria del Comune di Venezia in cerca di eventuali altre chiamate pubbliche, che scopro esistere come prassi solo in alcuni Comuni.
    Ebbene si: anch'io sono passata per i concorsi pubblici ma ahimè, c'era sempre un bando in cui erano previsti dei posti riservati a persone con xyz titoli di servizio. Ovvero: bandi cuciti addosso ai precari.
    Poi ho scoperto questo fantastico mondo e ci sono entrata, e ho capito perchè le p.a. pullulano di personale disagiato, maleducato, incompetente. Semplice: uno dei canali di reclutamento sono le chiamate in base al reddito: si sa, un basso reddito spesso coincide con condizioni di disagio diffuso. Non solo questioni economiche, ma anche sociali, sanitarie ecc... Poi ci sono i co.co.co., che alzano un po' il livello di professionalità delle p.a.
    Chissà con le riforme after-jobact come finiremo. Io onestamente, guardando al mio orticello, spero di venire stabilizzata.

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    1. Intanto grazie, perché trovare informazioni su questo argomento è difficilissimo.
      Le stabilizzazioni le fanno tutte le amministrazioni, a volte si tratta di aspettare molti anni, ma poi la PA sana tutto (discorso orribile, ma tant'è).
      Infatti il trucco sta qui: in un modo o nell'altro, "di riffa o raffa" (come si dice qui a Roma), l'importante è stare dentro. Perché se stai dentro non esci più. Questa è una delle pochissime certezze del precariato pubblico e della nostra amatissima Italia.
      Se possibile non ti deprimere troppo.

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