16 ottobre 1943: 70 anni dopo

Li chiappano, se li trovano li chiappano e li portano via sui treni.
Non andare a Roma, ti chiappano.



 - Nonna Lina, 96 anni, quando con la mente
rivive certi giorni della sua giovinezza e
che non aveva mai raccontato prima-


Il mio ufficio si trova in Via Arenula, a Roma.
All'ingresso ci sono queste piccole targhe di ottone, a terra. Sono le pietre di inciampo e la prima volta che le ho viste ero a Colonia, in Germania, all'ingresso del palazzo in cui viveva la mia amica. E lei mi ha spiegato che erano state messe di fronte alle case in cui vivevano gli ebrei che erano morti nello sterminio nazista. Praticamente tutte le strade di Colonia sono ricoperte da queste pietre di inciampo.

Pietre di inciampo in Via Arenula - Roma

Queste ci ricordano Samuele, Giulia e Cesira che quel maledetto 16 ottobre sono stati trascinati fuori dalle loro case e pochi giorni dopo sarebbero stati uccisi, appena arrivati, nel campo di sterminio di Auschwitz. Ne tornarono solo 16. Ne furono deportati 1024.
Quel giorno ce lo racconta anche Elsa Morante in "La storia" quando la protagonista passa per caso alla stazione Tiburtina e sente chiamare aiuto da dentro i vagoni tappati dall'esterno.

Le scale del palazzo in via Arenula - Roma
Queste sono le scale che hanno sceso per l'ultima volta Samuele, Giulia e Cesira.
Io le faccio tutti i giorni.
E ci penso tutti i giorni.
Forse erano così anche nel 1946, il palazzo non sembra aver subito particolari restauri nelle parti comuni.
Penso anche che dove adesso c'è il mio ufficio forse c'era la loro casa, la loro camera da letto, la loro vita.
Penso a mia Stella (qui il racconto) ed al dolore che si è portata dentro per tutta la vita.

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