Non potevo certo perdere l'occasione di entrare in una centrale nucleare!!!!
E allora, anche per interesse professionale, ho partecipato ad Open Gate, iniziativa organizzata da Sogin nel quadro delle attività di comunicazione volte a stabilire con la cittadinanza un confronto sereno.
Open Gate si è svolta il 16 e il 17 maggio e per la prima
volta dalla loro costruzione è stato possibile visitare le centrali nucleari (o
quello che ne resta, nel caso di Latina) italiane.
L'iniziativa è andata in sold out in pochissimo tempo e
penso che ne abbiano approfittato sopratutto i parenti di persone che vi
lavorano, e sarebbe del tutto normale.
Io, invece, sono andata assieme a mio figlio e alla mia
amica Laura.
Vedere la centrale di Latina ha suscitato molte riflessioni
ma soprattutto mi ha tolto molti dubbi circa il destino delle scorie nucleari.
Un applauso, quindi, ai ragazzi e ai tecnici che hanno accompagnato
il mio gruppo e che di fronte all'affermazione di un partecipante secondo il
quale "anche le lastre sono radioattive" non hanno battuto ciglio e
hanno spiegato perché ciò è impossibile.
Insomma, bando alle ciance: la questione è questa.
Le centrali sono andate in dismissione dopo il referendum
del 1986.
Chiuse o non chiuse, queste centrali hanno comunque prodotto
dei rifiuti. Che ci facciamo? dove li mettiamo? moriremo tutti radioattivi?
Anzitutto la notizia più incredibile è stata questa: la centrale di Latina è stata costruita tra il 1958 e il
1963: 13 anni dopo la fine della II guerra mondiale l'Italia esprimeva il
primato assoluto della tecnologia nucleare se consideriamo che all'epoca la
centrale di Latina era la più grande d'Europa. C'è di che esserne orgogliosi.
Altra notizia choc: ne deriva che Latina è stata in funzione
per circa 20 anni. E giuro che io non avevo mai neanche lontanamente pensato
che l'Italia avesse avuto una storia di produzione di energia nucleare.
A dirla tutta io ero assolutamente certa che in Italia
esistesse solo Montalto di Castro, che tra altro -scopro- non è stata mai messa in
funzione...e non solo io!!!
Ecco la centrale di Latina. in rosso si vedono i passaggi della CO2 con cui veniva raffreddato il nocciolo.
In corsivo le mie acutissime domande...
Ma insomma che sono
questi rifiuti nucleari?
Ci sono rifiuti e rifiuti: quelli che decadono dopo 50 anni
e che poi possono essere trasferiti nelle discariche comuni e quelli che invece
resteranno radioattivi for ever.
I rifiuti non sono solo quelli delle centrali (il 60%) ma
anche quelli generati dall'attività di ricerca, diagnostica ed ospedaliera (il
40%)
Mi può fare un esempio?
i guanti, le tute, tutto ciò che in qualche modo viene a contatto con gli elementi radioattivi.
Ah, io invece pensavo all'acqua usata per il raffreddamento...
Mi può fare un esempio?
i guanti, le tute, tutto ciò che in qualche modo viene a contatto con gli elementi radioattivi.
Ah, io invece pensavo all'acqua usata per il raffreddamento...
E dove li mettete?
C'è comunque da trovare un luogo in cui realizzare il
deposito nazionale di superficie. Una volta individuato il sito sarà realizzato
in soli 4 anni.
Si ma fino ad oggi...dove li avete messi?????
c'era un accordo con l'Inghilterra con cui ancora oggi vige un accordo per il condizionamento dei materiali (cioè separo la parte non più utilizzabile da quella che può essere riusata...non se butta niente manco qui)
E gli altri? vedo che la Germania non ha depositi nazionali. Perché loro no e noi si?????
Loro hanno usato le miniere di salgemma (ah, io pensavo quelle di carbone) e adesso stanno costruendo depositi di superficie anche loro.
Si ma fino ad oggi...dove li avete messi?????
c'era un accordo con l'Inghilterra con cui ancora oggi vige un accordo per il condizionamento dei materiali (cioè separo la parte non più utilizzabile da quella che può essere riusata...non se butta niente manco qui)
E gli altri? vedo che la Germania non ha depositi nazionali. Perché loro no e noi si?????
Loro hanno usato le miniere di salgemma (ah, io pensavo quelle di carbone) e adesso stanno costruendo depositi di superficie anche loro.
Si, ma comunque lo sappiamo come vengono eseguite le opere pubbliche in Italia...chi mi assicura che poi quel deposito non "perde"?
Perché nella filiera nucleare non è che i Paesi fanno come
gli pare, ci sono una serie di vincoli e controlli tali per cui il processo è
decisamente supervisionato. Ammetto di non aver preso nota da chi.
Mmm...ma una volta individuate le aree dove potrebbe essere costruito il deposito che succede?
Alcuni comuni potrebbero candidarsi e non è che poi in Italia i siti adatti siano molti. Non devono avere falde acquifere, non devono essere in una zona sismica (Ok, Abruzzo e Umbria sono salve...)
In Svezia le amministrazioni comunali fanno a gara per avere un deposito nel loro territorio perché questo determina investimenti e lavoro per la cittadinanza.
Ammetto di non aver chiesto che succede se nessuno si fa avanti...chissà...faranno l'estrazione?
Mmm...ma una volta individuate le aree dove potrebbe essere costruito il deposito che succede?
Alcuni comuni potrebbero candidarsi e non è che poi in Italia i siti adatti siano molti. Non devono avere falde acquifere, non devono essere in una zona sismica (Ok, Abruzzo e Umbria sono salve...)
In Svezia le amministrazioni comunali fanno a gara per avere un deposito nel loro territorio perché questo determina investimenti e lavoro per la cittadinanza.
Ammetto di non aver chiesto che succede se nessuno si fa avanti...chissà...faranno l'estrazione?
Vabbè, peccato comunque perdere tutto il know how acquisito negli anni sul nucleare...almeno siamo diventati
leader nel decommissionig?
Nei fatti si. L'Italia si è posta il problema dello
smantellamento a partire dal 1986, quando negli altri Paesi nessuno ancora si
era effettivamente posto il problema dello shut down. Oggi siamo sicuramente
tra i Paesi presi a riferimento e stiamo sviluppando dei protocolli
riconosciuti a livello mondiale.
La visita ha previsto il giro nel deposito temporaneo (ci
hanno giurato che i fustoni che abbiamo visto erano vuoti e non radioattivi!),
la sala da dove veniva gestito il controllo della centrale (che ansia! Ho sentito l'odore della guerra fredda che comunque non c'entrava niente) e ciò
che resta del famoso nocciolo, l'unico in italia che aveva la grafite a
fungere da moderatore per rallentare la velocità dei neutroni.
No, non moriremo radioattivi.
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