Questo video lo avrei voluto girare io

Ci sono cose che professionalmente mi mandano in fibrillazione, non riesco a trattenere uno WOW!

Credo di essere una delle pochissime appassionate di comunicazione farmaceutica in Italia. Sono affascinata dalle questione etiche che pone il progresso scientifico e credo profondamente nella sperimentazione. Purtroppo passa tutto di lì.
Non è sempre tutto schifoso, marcio, intrallazzato: ci sono a volte delle scoperte meravigliose che davvero possono cambiare il corso della storia.
Ora io non sono un'esperta, non sono un medico, mi limito a constare che raccontare una storia come quella che, spero, vedrete qui sotto non è banale.
Anche noi comunicatori abbiamo un'anima; io in più ho la lacrima facile.
La storia di una sperimentazione clinica può essere spietata (vi dice niente il film Wit con Emma Thompson?)
Questa che vi propongo poi è al limite della tollerabilità: ad una bambina malata di leucemia viene iniettato il virus dell'HIV.
La ricerca scientifica va sostenuta, e la comunicazione può fare davvero la differenza.


Commenti

  1. sì, credo proprio che sei una delle poche appassionate di comunicazione farmaceutica, ogni volta scopro qualcosa di nuovo di te!!

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  2. Ma dai? non ti ho mai fatto il pistolotto su questo argomento? dobbiamo recuperare ;)
    Cmq, il tema è divulgazione vs comunicazione. Mettici dentro i miliardi di dollari investiti dalle case farmaceutiche che -volenti o nolenti - sono le principali finanziatrici della ricerca scientifica; mettici che di norma gli esiti negativi non trovano spazio nelle pubblicazioni scientifiche (nemmeno le peer reviewed)ed ecco il giallo perfetto servito sul piatto.
    Questo video resta cmq stupendo.

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